IJOD, ISIA Journal of Design, è un nuovo progetto editoriale scientifico che nasce come spazio di comunicazione e approfondimento per le attività di ricerca promosse dagli istituti ISIA presenti nel territorio nazionale. L’obiettivo del progetto è quello di far emergere e consolidare il patrimonio di ricerca progettuale che contraddistingue le ISIA fin dalle loro origini, nella consapevolezza che il portato storico e il valore fondativo dell’attività di questi istituti per le discipline del design in Italia debba essere oggi necessariamente aggiornato, messo in dialogo con altri attori e realtà, aperto alla critica. A motivo di ciò IJOD è al tempo stesso spazio per l’approfondimento e la tematizzazione delle attività promosse dai cinque Istituti ISIA e opportunità di incontro e confronto con accademici, studiosi e progettisti attivi in ambito nazionale e internazionale.

Editoriale numero 1

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Jonathan Pierini

Abstract

IJOD, ISIA Journal of Design è un nuovo progetto editoriale scientifico che nasce come spazio di comunicazione e approfondimento per le attività di ricerca promosse dagli istituti ISIA presenti nel territorio nazionale. L’obiettivo del progetto è quello di far emergere e consolidare il patrimonio di ricerca progettuale che contraddistingue le ISIA fin dalle loro origini, nella consapevolezza che il portato storico e il valore fondativo dell’attività di questi istituti per le discipline del design in Italia1 debba essere oggi necessariamente aggiornato, messo in dialogo con altri attori e realtà, aperto alla critica. A motivo di ciò IJOD è al tempo stesso spazio per l’approfondimento e la tematizzazione delle attività promosse dai cinque Istituti ISIA e opportunità di incontro e confronto con accademici, studiosi e progettisti attivi in ambito nazionale e internazionale.


Nata con l’obiettivo di promuovere la ricerca nel design da una prospettiva practice based e di incentivare l’integrazione tra ricerca, formazione e professione, IJOD invita studiosi e progettisti a contribuire con contenuti originali e innovativi che rappresentano e articolano un simile approccio. Sulla base della consapevolezza in merito alla rilevanza dell’eredità storica del progetto, la necessità di una revisione critica di tale eredità, l’espansione drammatica dei confini disciplinari e degli ambiti di applicazione, la rivista sollecita contributi che riflettano sui ruoli e le implicazioni del design nello scenario contemporaneo contraddistinto da grandi mutamenti, crisi e accelerazioni.


Ci troviamo in un momento particolare per il mondo della formazione universitaria italiana e nello specifico per la formazione nell’ambito del design, un momento in cui i cambiamenti normativi che vedono le ISIA, in seno al comparto AFAM, divenire attori a pieno titolo nell’ambito della ricerca2, si inseriscono in un quadro complesso, caratterizzato da tratti di incertezza e di instabilità derivati dai tagli alla spesa pubblica per la ricerca e da un’esplosione dell’offerta formativa senza precedenti, in cui acquistano sempre più rilievo l’iniziativa privata e modelli di formazione telematica.


In questo scenario, sembra sempre più urgente l’iniziativa di ogni soggetto che sappia contribuire alla costruzione critica di una visione comune del progetto e del suo insegnamento capace di tenere assieme autonomia, sperimentazione, qualità, impegno civile e politico. Speriamo che IJOD possa dare il suo contributo promuovendo, numero dopo numero, una rete di soggetti e istituzioni che condividono gli stessi obiettivi.


Questo primo numero di IJOD – che è una sorta di numero zero nella misura in cui getta le basi per delineare il profilo della rivista e pone i primi segni in una cartografia di relazioni – raccoglie contributi eterogenei accomunati però da alcune caratteristiche. La centralità della didattica, l’importanza del progetto come strumento riflessivo, la capacità di far coesistere le voci di ricercatori, docenti, progettisti e studenti, sono alcuni degli aspetti che vogliamo nutrire, auspicandoci che possano essere di invito per molti oltre le logiche di comparto.



1 Si veda a questo proposito A. Pansera, La formazione del designer in Italia. Una storia lunga più di un secolo, Marsilio, 2015.




2 Si tratta di un lungo percorso che passa da tappe fondamentali quali il riordino del 1993 (legge 341/1990), la legge 21 dicembre 1999, n. 508 che ha equiparato il valore dei titoli di studio degli istituti del comporto AFAM ai titoli universitari prevedendo corsi di primo e di secondo livello, il recente decreto n. 470 del 21/02/2024 che ha autorizzato le AFAM ad attivare corsi di dottorato di ricerca con particolare riferimento a dottorati di tipo industriale.


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